TEMPO DI ELEZIONI.
Si avvicinano le Elezioni
Amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di Castelnuovo di Val di
Cecina. Da quanto mi è dato di sapere ci saranno 2 liste civiche: una
capeggiata dal Sindaco uscente dott. Alberto Ferrini, che si presenta per la
terza volta dopo essere stato Sindaco del Comune per i due mandati precedenti;
un’altra, ed è la vera novità, una lista costituita quasi del tutto da
candidati al loro primo mandato, con una predominante presenza femminile, e,
quindi, portatrice di nuove sensibilità e voglia di far bene. Anche se le due
liste civiche si presentano senza simboli di Partito, la loro collocazione
etico-politica è nettamente divergente, nonostante che i “partiti”, a
Castelnuovo V.C. siano praticamente scomparsi: sinistra-centro; destra-centro.
La loro effettiva “diversità” si misurerà sui programmi (al momento non
conosciuti) e sui “valori”. Essendo iscritto ad uno dei partiti ancora sopravvissuti
in sede locale, è anche chiaro a chi andranno le mie preferenze, ma non è il
momento questo di parlarne. Vorrei invece segnalare, a tutti i candidati, di
fare una visita “alla periferia” del Capoluogo (e, magari, anche a quelle di
Sasso Pisano, Montecastelli e Leccia), per rendersi conti dello stato di
degrado nel quale esse versano: vedere l’area di Sant’Antonio; viabilità;
degrado area ex Tommi, serre abbandonate comprese, situazione dei fossati;
andare al Casalino ossia Piazza del Popolo, ancora transennata e soprastante
crollo; andare alla Porta Romana i cui due accessi sono transennati per il
crollo di un fabbricato addossato alle mura della Porta; dare uno sguardo al
lato sotto le Rocche, alla giungla di rovi e rifiuti antichi e recenti e al
disordine vegetale in genere; dare un’occhiata alla nuova frana, in area molto
delicata, che si è verificata sul bordo del “fossato” e riconsiderare
interventi di consolidamento dell’alveo dal fossato medesimo; promuovere azioni
per rendere transitabile la via “Romana” e, infine, tante altre cose con una
accurata ricognizione di tecnici, onde redigere un piano generale di interventi
atti a ridare al Borgo Medievale, il decoro e la vibilità delle famiglie che vi
abitano e che vi potrebbero abitare, compreso quell’Albergo Diffuso, del quale
ne è stato parlato. Infine, un pericolo latente, di crollo di muri e caduta di
alberi, si può osservare nel viottolo
che dalla “casa di Gorina” beipassa le “Casacce” e si ricollega alla via di
Porta Romana. Se non è ancora successo qualcosa di grave si deve solo a pochi
volontari, che ho visto in azione, che io ringrazio. Non credo di aver
esagerato, ma, comunque, invito i cittadini, e i nuovi “candidati”, sia del Capoluogo che
della Frazioni, a rendersene conto di persona per far si che tali interventi
trovino posto nei programmi e successivamente nelle azioni concrete.