domenica 17 gennaio 2016






Aver visto il culo a Caterina.

Fiori e uva d'inverno nella scarpata della mia casa, oggi, - 2°C. ma con un sole splendente. Fiori, frutti, sole: mi son divertito con i detti ed i proverbi. "Aver visto il culo a Caterina". Si dice a chi rapidamente passa dell'essere imbronciato al buonumore, come riporta Renzo Raddi in un suo celebre volume sui detti e sul parlare dei fiorentini: "Mah! L'è stào tutt'i' giorno nervoso che 'un gli si stàa d'intorno; senti ora, 'nvece, come si sganascia da i' ridere. Per me l'ha vist'i' culo a Caterina!"
Eppure la sfacciata fanciulla (chi l'avrebbe creduto?) non sarebbe soltanto fantasia di popolo, in quanto che l'episodio non conosciuto dai più, o comunque passato sotto silenzio dalla storia minore, farebbe riferimento alla celebre e timorata Caterina detta la duchessina, nata a Firenze il 15 aprile 1519 da Maddalena de la Tour d'Auvergne e da Lorenzo dei Medici duca d'Urbino, dai linguacciuti fiorentini soprannominato il magnifico Merda, andata sposa a Enrico d'Orleans, secondogenito di Francesco I di Francia, al quale, lei inizialmente sterile, dette la bellezza di dieci figli, morendo, quindi, all'età di settant'anni. Per la cronaca, sicché, l'episodio al quale si riferirebbe la locuzione sarebbe accaduto la prima notte di nozze, consumata secondo la strana usanza dell'epoca, alla morbosa presenza di tutta quanta la Corte Francese, ospite principale della quale Papa Clemente VII, impazienti tutti di avere la sicurezza, constatandola de visu, della validità del sacramento. Tutti, dunque, avrebbero visto il culo a Caterina, e v'è da supporlo, anche qualche altra cosa, rimanendone decisamente entusiasti.

Nessun commento:

Posta un commento