Fiori ed erbe, di prode, di
un frutto e d’un rosaio. Nel pezzetto di terra davanti alla mia casa e lungo il
percorso della passeggiata serotina. Come si può notare la “bellezza” sboccia ovunque.
mercoledì 29 maggio 2013
martedì 28 maggio 2013
Progetti…
Il mio amico Lorenzo m’ha
chiesto: “Ma, Carlo, da tanto non pubblichi più le belle storie castelnuovine,
luoghi, fatti, biografie…né post di questo genere sul blog…che accade?”. Una
bella e imprevista domanda alla quale, al momento, non ho saputo rispondere. Ci
ho ripensato, senza arrivare ad alcuna definitiva conclusione. Per quanto
riguarda la “ricerca storica”, ormai credo di averla non soltanto trascurata,
ma abbandonata. Ho accumulato molto materiale per proseguire l’iniziale cammino
verso una ricostruzione della storia della piccola “comunità” di Castelnuovo di
Val di Cecina, dove sono nato ed ho vissuto fino ad ora, ma la percezione di un
cambiamento profondo nella sua composizione sociale, che si accompagna, a mio
avviso, ad un evidente degrado culturale, mi ha scoraggiato. Infine: non si può
offrire un “prodotto” se manca la “domanda”! E, se non bastasse, non possiedo
alcuna risorsa economica per tentare “il rischio personale d’impresa”. Anni fa,
presentando al Sindaco del Comune la bozza di uno dei miei lavori (Il
maldocchio ai maialini. Lotta politica e vita quotidiana dei mezzadri nelle
Colline Metallifere Toscane, 1944 – 1955), per ottenere un contributo
economico, mi sentii rispondere molto realisticamente così: “Si, Carlo, mi
sembra un bel lavoro. Ti darò il patrocinio e ti farò volentieri la prefazione.
Per quanto riguarda la parte economica, ti offrirò “una stampella”, ma il più
lo dovrai fare con le tue gambe!” Mi sembrò una proposta assai incoraggiante
per procedere nella stampa. Il libro, tirato in 800 copie, si esaurì
rapidamente, e così tra incassi e contributo, riuscii a mettere da parte
qualcosa per le pubblicazioni a venire! Adesso niente stampelle! E le gambe
sono diventate più deboli. Non c’è settore, tra quelli di cui mi sono
interessato in tanti decenni di ricerca, che goda migliori prospettive: un
lavoro abbastanza originale sulla poetessa Dina Ferri (1908-1930), dimenticata
fulgente cometa che abbagliò gli anni ’30 del secolo XX, in Italia, con la
traduzione del suo unico libro “Quaderno del nulla” in lingua inglese,
pubblicato a Boston nel 1933, rimane nel cassetto; e così ci rimangono lavori
sulla storia locale dal 1859 al 1900; quello sui “proverbi licenziosi”, che
sono passati dai circa 1200 stampati nel
2009 ai 2400 attuali; Memorie lontane (Interviste e storie di
Castelnuovo, 1822- 2000); Passioni, speranze, illusioni (storia sindacale a
Larderello, 1962-1985, che si salda al precedente volume pubblicato “Fabbrica
amica” 1944 - 1959) ed infine la monografia “Se tu verrai quassù sulle rocce”
una storia della vicenda dei partigiani sardi durante la Resistenza al
nazifascismo. Stendo inoltre un malinconico velo di silenzio sulla poesia,
forse il settore che più m’interessa ed al quale lavoro da oltre sessant’anni! La
fiammella della creatività non s’è spenta, ma credo che essa sia già abbastanza
importante per illuminarmi le segrete stanze dell’anima, senza pensare di
trasformarla in una pubblico lampione, sotto al quale non si fermerebbe nessun
viandante. In questi ultimi mesi sono riuscito a mettere insieme la maggior
parte dei testi “poetici” scritti tra il 1951 ed il 2013, in una sorta di Canzoniere. Ho corredato la
raccolta di tutti gli elementi che generalmente accompagnano le grandi opere di
poesia: prefazione, postfazione, cronologia, indici delle raccolte, dei testi,
dei capoversi, bibliografia e note! In più ho stampato sulla prima pagina una
simbolica immagine, una foto che scattai in un giorno “irripetibile” sul Ponte
Carlo a Praga, prima di scendere sull’isoletta di Kampa e sostare nella prima
notte sotto la finestra illuminata del poeta Holan! Nel volo misterioso dei
gabbiani, solo uno s’illumina del lampo di luce, in tutta la sua bellezza, in
quel solo attimo di eternità. E in quel gabbiano, talvolta, mi ravviso. Di
Holan pubblico una piccola poesia:
A Vladimir Holan [i]
Una ragazza m’ha chiesto: cos’è
poesia?
volevo dire alla ragazza bruna:
già il fatto che tu esisti, ha
si, che tu esisti,
e che nello stupito tremore,
che è testimonianza del miracolo,
soffrendo m’ingelosisco della tua
piena bellezza,
e che non posso baciarti e
goderti,
e che non ho nulla, e colui che è
sprovvisto di doni
è costretto a cantare…
Ma non gliel’ho detto, ho
taciuto,
e lei non ha udito quel canto…
[i] Ho una fotografia scattata col grandangolo al calar
del crepuscolo sul Ponte Carlo a Praga. C’è tutta la magia di questa memorabile
città, in più uno sbatter d’ali bianche ed una presenza invisibile, che però
s’avverte, perché non potrebbe essere altrimenti. Ripenso a Holan, a Vladimir
Holan, il poeta che in quell’anno infiammava gli animi giovanili, lui già
vecchio e misogino auto recluso nella sua casa di Kampa, dietro spesse cortine,
dalle quali filtrava una tenue luce. Il grande poeta, della notte e della
solitudine. La solitudine era la condizione ideale per lo sviluppo della sua
creatività. Allora mi fu tradotta la poesia che m’ha ispirato, con qualche
variazione, “A Vladimir Holan”.
domenica 12 maggio 2013
DIMENTICAVO, MA NON PUO' PASSARE SOTTO SILENZIO!
Il giorno 9 maggio, a Firenze, nella Sala della Miniatura di Palazzo Vecchio, lo scrittore Riccardo Michelucci ha presentato il suo libro L'eredità di Antigone. Storie di donne martiri per la libertà. Editore Odoya, prefazione di Emma Bonino. Sono 10 storie e solo una italiana, Norma Parenti, medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Norma, una giovane di Massa Marittima, faceva parte di una delle prime formazioni partigiane d'Italia, la 3^ Brigata Garibaldi. Sono contento di aver fornito all'autore gran parte del materiale fondamentale per tracciare il suo profilo. Hanno coadiuvato l'autore Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale di Firenze e la presidente della commissione pace e diritti umani Susanna Agostini, nonché Anita Valentini, storica e critica d'arte e Paola Bompani, amica d'infanzia dell'autore. Al tavolo ho visto anche Valdo Spini, che insieme a me celebrò il 25 Aprile 2012 a Volterra. Ma la sorpresa maggiore è stata la presenza di Shirin Ebadi, iraniana, premio nobel per la pace nel 2003. Ha fatto un intervento semplice, comprensibile, combattivo e pieno di speranza. Credo sia davvero un personaggio eccezionale. Ha emozionato tutti. Aveva una interprete abilissima. Le è stato consegnato il "fiorino d'oro" la massima onorificenza concessa dal Comune di Firenze. A casa ho cercato il profilo di Shirin Ebadi su internet. Ne ho trovati tanti, tanto materiale. Ho scelto l'articolo che riprodurrò, mi sembra esaustivo (aggiungo che non aveva i capelli coperti dal velo e che nonostante i dieci anni trascorsi il suo viso era ancora bello):
La sua prima richiesta dopo l'iniziale stupore:
"Liberare i detenuti iraniani che lottano per la libertà"
Il nuovo premio Nobel ha poi espresso ammirazione per Giovanni Paolo II e criticato la politica estera degli Usa. "Ho sempre ammirato il Papa, ancor più perché ha condannato l'intervento americano in Iraq". La giurista iraniana non ha nascosto il suo sostegno per "la causa palestinese" e "per i diritti dell'uomo in Palestina" e a questo proposito ha parlato di "una guerra ineguale , quella delle pietre contro un'armata molto potente".
Ebadi ha espresso inoltre la speranza che il suo premio Nobel perla Pace aiuterà la causa della
democrazia in Iran. "Sono molto felice e orgogliosa", ha commentato,
"Non cambierà granché nella mia vita, ma sarà un'ottima cosa per il mio
lavoro in favore dei diritti umani e dei cittadini in Iran ed è un bene per la
democrazia e soprattutto per i diritti dei bambini in Iran".
Il Comitato del Nobel è lieto di premiare "una donna che fa parte del mondo musulmano", si legge nella motivazione del premio che sottolinea come Ebadi "non veda conflitto fra Islam e i diritti umani fondamentali". "Per lei è importante che il dialogo fra culture e religioni differenti del mondo possa partire da valori condivisi", prosegue il comitato, la cui scelta appare particolarmente mirata in un contesto storico di tensioni fra Islam e Occidente.
"Come avvocato, giudice, insegnante, scrittrice e attivista politica, Shrin Ebadi ha sempre alzato la sua voce forte e chiara nel suo paese, e ben oltre i suoi confini" prosegue il testo del comitato norvegese. "Professionale e coraggiosa", Ebadi non ha mai ceduto alle minacce, "in un'era di violenza, ha fortemente sostenuto la non violenza", continua la motivazione. E sottolinea come la neo premiata, sostenitrice del dialogo, abbia sempre considerato le elezioni democratiche come la base del potere politico supremo.
"La sua arena principale è la battaglia per i diritti umani fondamentali, e nessuna società merita di essere definita civilizzata, se i diritti delle donne e dei bambini non vengono rispettati" prosegue la nota. "E' un piacere per il comitato norvegese per il Nobel assegnare il premio perla Pace a una donna che è parte
del mondo musulmano, e di cui questo mondo può essere fiero, insieme con tutti
coloro che combattono per i diritti umani, dovunque vivano".
Il comitato norvegese spiega di aver sempre cercato, con il conferimento del premio perla Pace ,
di accelerare l'avanzamento della democrazia e degli diritti umani.
"Speriamo" si legge ancora nella motivazione "che il popolo
dell'Iran gioisca ora che per la prima volta nella storia uno dei suoi
cittadini è stato insignito del Nobel per la Pace. Speriamo che
il premio sia di stimolo per quanti si battono per i diritti umani e la
democrazia nel suo paese, nel mondo musulmano, e in tutti Paesi dove la lotta
per i diritti umani ha bisogno di stimolo e sostegno".
Shirin Ebadi, nata nel 1947, è stata la prima donna nominata giudice prima della rivoluzione. Laureata in legge all'Università di Teheran, è stata nominata presidente del tribunale dal 1975, ma dopo la rivoluzione del 1979 è stata costretta a dimettersi per le leggi che limitarono autonomia e diritti civili delle donne iraniane. Ha difeso le famiglie di alcuni scrittori e intellettuali uccisi tra il 1998 e il 1999.
E' stata tra i fondatori dell'associazione per la protezione dei diritti dei bambini in Iran, di cui è ancora una dirigente. E' stata avvocato di parte civile nel processo ad alcuni agenti dei servizi segreti, poi condannati per aver ucciso, nel 1998, il dissidente Dariush Forouhar e sua moglie. Nel2000 ha partecipato ad una
conferenza a Berlino sul processo di democratizzazione in Iran, organizzata da
una fondazione vicina ai Verdi tedeschi, che provocò grande clamore e la pronta
reazione dei poteri conservatori a Teheran, che arrestarono diversi dei
partecipanti al loro ritorno in Iran.
Perseguitata a causa delle indagini che stava svolgendo, nel 2000 è stata sottoposta a un processo segreto per aver prodotto e diffuso una videocassetta sulla repressione anti-studentesca del luglio 1999, materiale che secondo l'accusa "disturbava l'opinione pubblica".
Ebadi è stata scelta tra 165 candidati, incluso Papa Giovanni Paolo II e l'ex presidente ceco Vaclav Havel. Il premio è di 10 milioni di corone svedesi (pari a 1,32 milioni di euro) e sarà consegnato il 10 dicembre.
Il giorno 9 maggio, a Firenze, nella Sala della Miniatura di Palazzo Vecchio, lo scrittore Riccardo Michelucci ha presentato il suo libro L'eredità di Antigone. Storie di donne martiri per la libertà. Editore Odoya, prefazione di Emma Bonino. Sono 10 storie e solo una italiana, Norma Parenti, medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Norma, una giovane di Massa Marittima, faceva parte di una delle prime formazioni partigiane d'Italia, la 3^ Brigata Garibaldi. Sono contento di aver fornito all'autore gran parte del materiale fondamentale per tracciare il suo profilo. Hanno coadiuvato l'autore Eugenio Giani, presidente del consiglio comunale di Firenze e la presidente della commissione pace e diritti umani Susanna Agostini, nonché Anita Valentini, storica e critica d'arte e Paola Bompani, amica d'infanzia dell'autore. Al tavolo ho visto anche Valdo Spini, che insieme a me celebrò il 25 Aprile 2012 a Volterra. Ma la sorpresa maggiore è stata la presenza di Shirin Ebadi, iraniana, premio nobel per la pace nel 2003. Ha fatto un intervento semplice, comprensibile, combattivo e pieno di speranza. Credo sia davvero un personaggio eccezionale. Ha emozionato tutti. Aveva una interprete abilissima. Le è stato consegnato il "fiorino d'oro" la massima onorificenza concessa dal Comune di Firenze. A casa ho cercato il profilo di Shirin Ebadi su internet. Ne ho trovati tanti, tanto materiale. Ho scelto l'articolo che riprodurrò, mi sembra esaustivo (aggiungo che non aveva i capelli coperti dal velo e che nonostante i dieci anni trascorsi il suo viso era ancora bello):
Nobel per la pace
all'iraniana Shirin Ebadi
all'iraniana Shirin Ebadi
La sua prima richiesta dopo l'iniziale stupore:
"Liberare i detenuti iraniani che lottano per la libertà"
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Shirin Ebadi
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OSLO - L'iraniana Shirin
Ebadi è l'undicesima donna a vincere il Nobel per la Pace. E l'annuncio ha
suscitato non poche sorprese, considerando che alla vigilia da più parti veniva
dato per certo che il premio sarebbe andato a Giovanni Paolo II. Il
riconoscimento è stato assegnato a Ebadi "per il suo impegno nella difesa
dei diritti umani e a favore della democrazia. Si è concentrata specialmente
sulla battaglia per i diritti delle donne e dei bambini". Il presidente
del comitato Ole Danbolt Mios ha proclamato la vincitrice a Oslo lodando il suo
"coraggio" e il suo impegno in favore della "democrazia".
"Questo premio va a tutti gli iraniani che si battono per la democrazia" ha dichiarato Shirin Ebadi "sbalordita" alla notizia del prestigioso riconoscimento. Da Parigi, durante un breve incontro con la stampa, Ebadi ha chiesto "la liberazione il più presto possibile" dei prigionieri iraniani "che lottano per la democrazia e la libertà". "La cosa più urgente" ha proseguito "è che la libertà d'espressione sia rispettata e che le persone che si trovano in carcere per le loro opinioni siano immediatamente liberate".
"Al governo iraniano chiedo di essere uniti e combattere per i diritti umani nel Paese" ha aggiunto la giurista che ha ricordato come la situazione non sia facile in Iran dove ci sono "leggi e norme che sono contrarie ai loro diritti".
Quindi ha affermato che l'Islam non è "incompatibile con i diritti dell'uomo" e si è pronunciata contro quasiasi "intervento straniero" perché i diritti umani non devono essere imposti dall'esterno, ma devono essere conquistati all'interno del proprio Paese. "Non ci appoggiamo a paesi stranieri, ci reggiamo sulle nostre gambe, non vogliamo che siano gli stranieri a imporre i diritti umani".
"Questo premio va a tutti gli iraniani che si battono per la democrazia" ha dichiarato Shirin Ebadi "sbalordita" alla notizia del prestigioso riconoscimento. Da Parigi, durante un breve incontro con la stampa, Ebadi ha chiesto "la liberazione il più presto possibile" dei prigionieri iraniani "che lottano per la democrazia e la libertà". "La cosa più urgente" ha proseguito "è che la libertà d'espressione sia rispettata e che le persone che si trovano in carcere per le loro opinioni siano immediatamente liberate".
"Al governo iraniano chiedo di essere uniti e combattere per i diritti umani nel Paese" ha aggiunto la giurista che ha ricordato come la situazione non sia facile in Iran dove ci sono "leggi e norme che sono contrarie ai loro diritti".
Quindi ha affermato che l'Islam non è "incompatibile con i diritti dell'uomo" e si è pronunciata contro quasiasi "intervento straniero" perché i diritti umani non devono essere imposti dall'esterno, ma devono essere conquistati all'interno del proprio Paese. "Non ci appoggiamo a paesi stranieri, ci reggiamo sulle nostre gambe, non vogliamo che siano gli stranieri a imporre i diritti umani".
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Il nuovo premio Nobel ha poi espresso ammirazione per Giovanni Paolo II e criticato la politica estera degli Usa. "Ho sempre ammirato il Papa, ancor più perché ha condannato l'intervento americano in Iraq". La giurista iraniana non ha nascosto il suo sostegno per "la causa palestinese" e "per i diritti dell'uomo in Palestina" e a questo proposito ha parlato di "una guerra ineguale , quella delle pietre contro un'armata molto potente".
Ebadi ha espresso inoltre la speranza che il suo premio Nobel per
Il Comitato del Nobel è lieto di premiare "una donna che fa parte del mondo musulmano", si legge nella motivazione del premio che sottolinea come Ebadi "non veda conflitto fra Islam e i diritti umani fondamentali". "Per lei è importante che il dialogo fra culture e religioni differenti del mondo possa partire da valori condivisi", prosegue il comitato, la cui scelta appare particolarmente mirata in un contesto storico di tensioni fra Islam e Occidente.
"Come avvocato, giudice, insegnante, scrittrice e attivista politica, Shrin Ebadi ha sempre alzato la sua voce forte e chiara nel suo paese, e ben oltre i suoi confini" prosegue il testo del comitato norvegese. "Professionale e coraggiosa", Ebadi non ha mai ceduto alle minacce, "in un'era di violenza, ha fortemente sostenuto la non violenza", continua la motivazione. E sottolinea come la neo premiata, sostenitrice del dialogo, abbia sempre considerato le elezioni democratiche come la base del potere politico supremo.
"La sua arena principale è la battaglia per i diritti umani fondamentali, e nessuna società merita di essere definita civilizzata, se i diritti delle donne e dei bambini non vengono rispettati" prosegue la nota. "E' un piacere per il comitato norvegese per il Nobel assegnare il premio per
Il comitato norvegese spiega di aver sempre cercato, con il conferimento del premio per
Shirin Ebadi, nata nel 1947, è stata la prima donna nominata giudice prima della rivoluzione. Laureata in legge all'Università di Teheran, è stata nominata presidente del tribunale dal 1975, ma dopo la rivoluzione del 1979 è stata costretta a dimettersi per le leggi che limitarono autonomia e diritti civili delle donne iraniane. Ha difeso le famiglie di alcuni scrittori e intellettuali uccisi tra il 1998 e il 1999.
E' stata tra i fondatori dell'associazione per la protezione dei diritti dei bambini in Iran, di cui è ancora una dirigente. E' stata avvocato di parte civile nel processo ad alcuni agenti dei servizi segreti, poi condannati per aver ucciso, nel 1998, il dissidente Dariush Forouhar e sua moglie. Nel
Perseguitata a causa delle indagini che stava svolgendo, nel 2000 è stata sottoposta a un processo segreto per aver prodotto e diffuso una videocassetta sulla repressione anti-studentesca del luglio 1999, materiale che secondo l'accusa "disturbava l'opinione pubblica".
Ebadi è stata scelta tra 165 candidati, incluso Papa Giovanni Paolo II e l'ex presidente ceco Vaclav Havel. Il premio è di 10 milioni di corone svedesi (pari a 1,32 milioni di euro) e sarà consegnato il 10 dicembre.
(10
ottobre 2003)
Come fugge il tempo!
Non riesco più a tenere un po' aggiornato il blog, sorta di diario pseudo letterario, perché, nonostante mi sembri di non far nulla, si accavallano gli impegni! Impegni minimi, s'intende, di un pensionato.
Ieri, ad esempio, è finalmente arrivata la "gattina" a prendere il posto, in casa e nel mio cuore, di Cirilla, che recentemente è andata nel paradiso gattesco. Grandi dispute sul nome da darle: io l'avrei chiamata Cirilla, ma tutta la famiglia si è opposta. I bambini hanno tirato fuori nomi fantasiosi e ipermoderni, desunti da eroi ed eroine dei cartoni animati...finalmente abbiamo raggiunto un accordo sul nome "Pallina"! E' nata a Volterra, da padre e madre noti, svezzata con amore, dicono già bene educata per vivere in una casa con gli esseri umani, il 25 marzo 2013 e domani farà la conoscenza con la sua dottoressa che traccerà il percorso sanitario. Lei sembra avermi già scelto come il suo partner prediletto! Mi ha già fatto fare tante risate. In questo momento, ore 21,36, Pallina dorme. Ecco la sua prima fotografia, un pò' alterata dal flash. Gli occhi sono azzurri, ma non hanno ancora il colore definitivo, ci vorrà qualche altra settimana.
Non riesco più a tenere un po' aggiornato il blog, sorta di diario pseudo letterario, perché, nonostante mi sembri di non far nulla, si accavallano gli impegni! Impegni minimi, s'intende, di un pensionato.
Ieri, ad esempio, è finalmente arrivata la "gattina" a prendere il posto, in casa e nel mio cuore, di Cirilla, che recentemente è andata nel paradiso gattesco. Grandi dispute sul nome da darle: io l'avrei chiamata Cirilla, ma tutta la famiglia si è opposta. I bambini hanno tirato fuori nomi fantasiosi e ipermoderni, desunti da eroi ed eroine dei cartoni animati...finalmente abbiamo raggiunto un accordo sul nome "Pallina"! E' nata a Volterra, da padre e madre noti, svezzata con amore, dicono già bene educata per vivere in una casa con gli esseri umani, il 25 marzo 2013 e domani farà la conoscenza con la sua dottoressa che traccerà il percorso sanitario. Lei sembra avermi già scelto come il suo partner prediletto! Mi ha già fatto fare tante risate. In questo momento, ore 21,36, Pallina dorme. Ecco la sua prima fotografia, un pò' alterata dal flash. Gli occhi sono azzurri, ma non hanno ancora il colore definitivo, ci vorrà qualche altra settimana.
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