GRAZIE ALLA VITA
sabato 4 maggio 2024
Quasi al tramonto sono andato, passo, passo, al tristemente famoso "vallino", nei pressi della Centrale Elettrica di Castelnuovo, dove il 14 giugno 1944, le SS Naziste e Soldati italiani di Mussolini, trucidarono 77 minatori delle vicine miniere di Niccioleta ed altri 4 partigiani della "Piccola Banda di Ariano" (dopo aver uccisi, la sera innanzi, altri 6 minatori nel villaggio minerario di Niccioleta), deportando inoltre 21 giovani al lavoro coatto in Germania. E' quasi incredibile che una strage di queste dimensioni non abbia avuto il riconoscimento che si meriterebbe da parte del Governo Italiano e della Presidenza della Repubblica! Vergogna!
domenica 21 aprile 2024
L'incontro con il Papa.
Ero iscritto al PCI, e la Chiesa, per tal motivo, mi aveva scomunicato, nonostante avessi ricevuto tutti i sacramenti. Tuttavia ero amico del Vescovo di Volterra, Bertelli, e di molti preti della nostra Diocesi, specialmente dopo che il "Papa Buono" Angelo Giuseppe Roncalli, con il nome di Giovanni XXIII, cancellò la scomunica scrivendo in una Enciclica che la Chiesa condannava l'errore (l'ateismo), ma non l'errante che riammetteva pienamente nella Chiesa! E fu così che il 23 settembre 1989, il Vescovo Bertelli accolse il Papa Giovanni Paolo II a Volterra presentandolo a tutti i Sindaci della Diocesi volterrana! Fui presentato con particolare simpatia (e si vede anche dalla fotografia) al Papa; ebbi tre foto con lui, che avendo saputo che ero "poeta" e che avevo visitata la sua casa materna in Polonia, mi fece recapitare un prezioso piccolo testo di Sue poesie, che tengo molto caro! Buona giornata a tutti/e gli amici e le amiche.
domenica 14 aprile 2024
Ieri sono salito al Monte Vado la lepre, insieme al mio nipote Bereket, lui già un amatore della fotografia, per fotografare il tramonto. Ha lasciato la sua panda in basso e ci siamo fatti una bella passeggiata per salire fino al culmine. Siamo riscesi già con il buio, sempre chiacchierando, e il tramonto è passato in secondo grado! Ma, anche le foto non sono da buttar via!
giovedì 28 marzo 2024
Seduti su un divanetto di vimini
Per Mario Luzi e Caterina Trombetti
Mario era ormai un grande vecchio
e si pavoneggiava ad avere accanto
una bellissima musa, che lo ricambiava
con l’affetto di giovane vedova.
Li vedevi ondeggiare nei vicoli
del piccolo borgo dove aveva casa,
con lo sguardo che spaziava lontano,
al tempio aperto sul cielo.
Lei abitava in quel piccolo reame fatato,
in Via dei Poeti,
tra gente semplice e operosa,
e cantava i suoi lievi accordi nel vento,
li scioglieva nelle limpide acque dei ruscelli,
li disperdeva tra i rami delle querce antiche.
C’ero diventato amico!
Seduti su un divanetto di vimini
nel suo appartato giardino,
rievocando bei momenti felici,
decidemmo di leggere i nostri versi,
asciugandoci qualche lacrima,
per chi non c’era più.
Il mondo si era fatto più piccolo,
ma gli animi si erano dilatati,
e tendevano all’infinito.
Carlo Groppi
venerdì 22 marzo 2024
Oh! tempo, divoratore delle cose…
Nel Museo dell’Innocenza
serbo la memoria
di alcuni luoghi dell’anima:
ci metto il bosco del Serrappuccio,
il vecchio mulino delle Cerbaie,
lo Chalet del Piazzone,
la terrazza coperta di Raspino
ed anche l’accampamento al Fossato,
con Mauro, Benito e Masino.
Ma, tra loro,
ha un posto speciale il Capanno
dei castagni di Pietro e Rachele:
ricordi, ricordi,
di allegre tavolate
intorno a rustiche pizze,
cipolle cotte sotto la cenere
ardente, polente, fegatelli…
con il condimento di risate,
allegria,felicità e, talvolta,
amore, senza il male!
Ci sono ritornato dopo anni
di assenza. Non dovevo,
perché conosco il perverso
meccanismo del decadimento
che accompagna, nel tempo,
ricordi, emozioni,
immagini di oggetti amati
e cari, e la tristezza
che ne scaturisce.
Molto è stato,
ma aspettare è di più.
venerdì 15 marzo 2024
Senza bandiere.
Siamo rimasti in pochi,
e tutte quelle vite
mi abbracciano nel sonno,
mentre la moglie fa finta
di dormire.
Più che vecchi
non possiamo andare,
solo i ricordi
danzano nel mio cuore,
e in tanti, troppi,
mancano all’appello,
senza aver scritto canzoni.
Avete marcato
soltanto l’ultima cartolina,
e siete volati via,
senza ritorno!
Siete stati quelli
dei tempi eroici,
delle lotte,
e dei “capolavori”;
quelli delle bandiere
di più colori,
compagni, amici
gli uni agli altri!
Ma il Tempo
inesorabilmente vola
e, peccato!
solo anonime immagini
fanno capolino
nel Museo!
La “fabbrica amica”
era la nostra amante,
ed ora è morta
senza bandiere.
mercoledì 6 marzo 2024
NORMA PARENTI. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria
Norma Parenti, nata il 1° giugno 1921, appartiene alla memoria della nostra terra: padre volterrano, madre suveretana, residenza a Massa Marittima, dove fu uccisa nella notte tra il 22 ed il 23 giugno 1944, e dove è sepolta. Alla fine del 1943 sposa Mario Pratelli, un comunista, e poco prima della sua morte nasce il loro figlio: Alberto Mario Pratelli, vivente. Norma è ormai una eroina della città di Massa Marittima, ma nessuno, per anni, compie ricerche storiche. Finalmente, nel 2012, mi giunse un plico anonimo con la fotocopia di un documento fino ad allora sconosciuto: “La relazione peritale circa la morte di NORMA PARENTI, anni 23, Massa Marittima, a firma del dottor Enrico Cheli già assistente Istituto di Anatomia Patologica, Università di Pisa, e Assistente Ospedale Civile S. Andrea di Massa Marittima redatto in data 25 luglio0 1944. E così mi fu possibile metter fine alle notizie più o meno fantasiose sulla uccisione di Norma, anche se gli esecutori son sempre rimasti sconosciuti.
Un mio amico scrittore, Riccardo Michelucci, pubblica nel 2013 un libro sulle donne del mondo martiri per la libertà: 9 straniere ed una italiana. L’italiana è Norma Parenti ed il suo ritratto compare sulla copertina. Il libro, al quale ho in piccola parte collaborato, ha un grande successo. Da questo momento Norma diviene una “icona” di Massa Marittima e strade e piazze tra Follonica e Volterra, sono a lei intitolate. A Norma ho dedicato anch’io un piccolo album dal titolo “Un Angelo a Massa Marittima: Norma Parenti”. Infine ho lasciato il testimone alle donne massetane che dedicano a Norma racconti, poesie, immagini, spettacoli teatrali e filmici…e così Norma appartiene a tutti ed a nessuno. Ma quale è il vero segreto di Norma? Me lo sono chiesto tante volte fino a che ho iniziato una nuova ricerca, non sulle azioni guerresche di Norma, ma sulla sua anima e sulla sua Fede. Tuttavia il polverone che si è alzato sul mito laico di una Norma che nella narrativa popolare nascondeva nelle mutande munizioni e armi, mi ha impedito, finora, di poter rispondere ad un incarico che ho ricevuto da una importante fonte della Chiesa Cattolica Italiana, per poterla far incamminare sul primo gradino della Via della Santità…ma non dispero del tutto, anche se la mia memoria e le mie capacità di ricerca si fanno sempre più evanescenti.
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