ULTIMO AVVISO AI NAVIGANTI!
La nave dei sogni e dei ricordi sta' per arrivare in porto, mancano ancora 10 miglia delle 250 da percorrere, da quando siamo partiti. Sono molto contento di questa traversata che iniziai nel 2008 sotto l'influsso della Cometa Swan, il mio logo. E così in ottobre si procederà alla stampa. Un GRAZIE ai 250 che condivideranno con me questo lungo viaggio.
CIMITERINO DI SAN LORENZO A MONTALBANO.
Gentile signor Rino, ho fatto un nuovo sopralluogo al cimiterino di Tegoni, ma nessun indizio della sepoltura del "grande ingegner Mati". Ho visitato a suo tempo anche le sepolture all'interno della chiesa di Tegoni, per alcune sepolture dei Marescotti. Ma nessuna traccia. Come lei saprà meglio di me, ci sono tra Pomarance e Montecastelli altri "Mati", forse parenti dell'ingegnere dei porti, e forse potrebbero avere qualche notizia. Mi dispiace non averla potuta aiutare, ma nelle mie ricerche storiche sono stato dentro i confini del mio Comune e Tegoni era di Radicondoli, e le Carte di quell'Archivio Comunale non le ho mai esaminate. E' lì che ci potrebbero essere i dati su sepoltura, esumazione del Mati. La saluto cordialmente.
Caro Amico/cara Amica!
Entro il 2021 uscirà il nuovo libriccino piccolo
formato, in 250 copie, di poesie di
Carlo Groppi:
NON TUTTO MORIRO’.
Formato 9x 12
cm. Con 3 illustrazioni f.t. Rilegato. Copertina rigida illustrata a colori.
Si dovrà prenotarlo!
Il suo prezzo sarà di 5 €. per ogni copia, alla
consegna o ricevimento del libro.
GRAZIE!
Indirizzi di Carlo:
karl38cg@gmail.com
oppure su FB oppure a Voce!
COME VANNO LE PRENOTAZIONI?
Aggiorno lo stato di avanzamento del nuovo libriccino di poesie, del formato 9x12 cm. Anche per mia memoria. A ieri sono arrivate 122 prenotazioni sul massimo di 250 copie che stamperò! Ho quindi preso contatti con la Tipografia dalla quale mi servo fin dal 1997 per un appuntamento e dare il via alla complessa realizzazione grafica e di stampa, che deve essere di PRIMISSIMA QUALITA'! Entro novembre 2021 il libriccino dovrebbe essere stampato! Avrò dunque tempo sufficiente per consegnarlo a mano, dove possibile, e spedire in alcune città d'Italia, ed anche all'estero. Per adesso ho avuto prenotazioni dagli USA, GERMANIA, SVIZZERA! Dunque tutto OK! E se anche non si riuscisse al momento ad esaurire la tiratura (che resterà sempre di 250 copie al massimo), il libro sarà stampato e consegnato ai sottoscrittori, che anche da qui ringrazio!
POESIA
Fior
di tomba.
A testa bassa vestita di
nero
mesta e dolente davanti
a me
varcò la soglia del
cimitero:
presso una tomba
s’inginocchiò.
Un’ora pianse su quei
duri sassi,
poi colse un fiore
e se ne partì
abbassò il velo riprese
i passi
e tra la gente davanti a
me sparì.
E dopo un anno gentile e
bella
e sempre in lutto la
trovo ancor,
l’ho salutata gli ho
detto t’amo
che tu sei l’angelo dei
sogni miei.
E da lei sola, solo da
lei
cerco la pace che mi rapì.
M’ha detto senti, m’ha
detto ascolta,
tardi ‘l destino ci ha
fatto incontrar,
in questo mondo ho amato
una volta
chi amavo è morto e non
so’ più amar.
Del tutto casualmente, leggendo un libro di tradizioni orali del pistoiese, curato da Rossana Nerozzi, maestra a Saturnana per venti anni, sui ricordi dei bisnonni dei suoi alunni, ho trovato nella prefazione di Claudio Rosati il testo di una vecchia canzone cantata in una taverna della montagna. Come un lampo mi son tornati alla mente due versi “varcò la soglia del cimitero:/presso una tomba s’inginocchiò” che avevo udito cantare nel circolo Enal del mio paese da un gruppo di amici, tutti uomini fatti ed anche qualcuno vecchio, credo nel 1951, quando andai ad abitare nel corso principale a pochi passi dal Circolo dove teneva mescita Ercolina, una donna molto disinibita.
Questi forti bevitori, ed anche giocatori di briscola, e fumatori del sigaro toscano, erano quasi tutti antichi anarchici e socialcomunisti, cantavano sempre Addio Lugano, Miniera, Un bel giorno andando in Francia, Se fossi una rondinella ed anche ballate popolari licenziose, chi sa perché avevano nel repertorio questa tristissima canzone, più adatta ad una voce tenorile che a un coro di ubriaconi, forse a ricordo dei loro amori e della fedeltà ad essi oltre la morte. Grazie ad internet ho ascoltato per pochi secondi questa canzone narrativa registrata nel 1961 in località Sale, Castelnuovo Nigra, (TO) nella esecuzione di Margherita Giacoma Fattorini, di 50 anni, contadina. La canzone, a quanto so’, si ritrova in Maremma, intorno al fiume Albegna e compare in una raccolta di canti del grande ricercatore Vittorio Vergari. E’ stata incisa, con piccole varianti, in un CD “La tazza di Arianna”, da un gruppo musicale volterrano nato da una idea di Riccardo Raspi, nel 2009.
