sabato 27 luglio 2013


BIBLIOTECA PRIVATA “CARLO GROPPI”
VIA RENATO FUCINI 11
CASTELNUOVO DI VAL DI CECINA (PI)
CATALOGO GENERALE

 Lavorare intensamente alla catalogazione della biblioteca personale è un’attività bellissima! Mi fa rivivere la mia storia, la crescita culturale, i cambiamenti e la molteplicità degli interessi, politici, letterari, storici, e molto spesso mi fa ritrovare, tra le pagine, fotografie, lettere, ritagli di giornali e riviste, creduti perduti…un piccolo mondo antico molte volte dimenticato. Non posso andare molto indietro nel tempo purtroppo. Dai miei genitori e dai miei nonni, tutti assai poveri e quelli del ramo materno analfabeti, non ho ereditato alcun libro! Mio nonno Dario, nato 1879, leggeva il giornale e conosceva bene la musica, ma non ha lasciato nulla, E così mio padre, scolarizzato, conoscitore della musica, lettore di giornali e riviste ed anche di libri presi in prestito alla Biblioteca Comunale Edmondo De Amicis di Castelnuovo, fondata alla fine del secolo XIX, ha lasciato solo qualche spartito musicale, un libretto d’algebra e le Lettere dal carcere di Antonio Gramsci (che forse non ha mai letto). Di mia nonna buonanima, Enélide, nata 1884, conservo soltanto il suo libro da Messa, qualche “santino” e qualche “nodo di Salomone” che disegnava per farmi vedere quant’era brava! Nella sua vecchiaia amava molto la lettura, soprattutto la cronaca nera e le riviste settimanali che le procuravo. Anche mia moglie, ha portato in dote poche scartoffie e solo qualche libriccino di novelle. Perciò la costituzione della biblioteca privata è, diciamo, quasi tutta opera mia e, con ampi contributi di mia moglie ed anche delle due figlie. Però, adesso, le figlie non vivono più con noi ed hanno i loro libri, e quelli rimastimi, soprattutto testi legati ai loro alti percorsi scolastici, non rientrano nella catalogazione. Non ho alcun libro delle scuole elementari, né quaderni, tutto perduto nei numerosi traslochi da una casa all’altra, o per accendere il fuoco nel camino e nella stufa…ed anche dei quattro anni delle superiori mi restano fra il sì ed il no, quattro o cinque volumi,  due vocabolari, una antologia letteraria…Ricordo vagamente di aver fatto una scambio dei libri scolastici con un ragazzo del mio paese, che mi offrì dischi musicali! Si, perché nella nostra dignitosa povertà (la parola d’ordine del babbo era “non aver debiti!”) acquistammo nel 1950, di seconda mano,  un mobiletto radio con giradischi. La musica leggera mi piaceva tantissimo. Perciò il primo vero libro fu quello che mi regalò mio padre, credo all’età di 11 anni, nel 1949, durante la malattia degli “orecchioni”: si trattava di Kim di Kipling! Credo che proprio da quel libro e dagli album di Gordon che mi prestava Valdo Battaglini in quel periodo, sia nato l’amore per…la carta stampata! Naturalmente il salto di qualità e di quantità lo feci con il mio primo salario di manovale, nel febbraio 1956, impegnando il 5% mensile, circa 1500 lire, nell’acquisto rateale di libri, tra i quali La Storia della letteratura italiana di Francesco Flora, 5 volumi, dall’iperbolico prezzo di copertina di 25.000 lire, quasi l’intero salario. Su su, compra oggi e compra domani, quanti libri avrò in tutto? E dove? Domanda non così sciocca come potrebbe sembrare perché ho libri in salotto, nel corridoio, nella mia stanza di lavoro, in camera delle mie figlie (ora è praticamente vuota),  nella saletta da pranzo, nel fondo dove abitava il mio cane Otto, nella cantina degli attrassi, nel garage posto in un altro fabbricato.... La quantità, da un calcolo empirico dovrebbe aggirarsi sui cinquemila volumi. In più ci sarebbero le raccolte di giornali e riviste, la collezione di francobolli, i LP 33 giri, i CD e DVD, la cartella delle stampe,…Ma per adesso questi settori non posso contemplarli nella catalogazione se non qualcosa di veramente speciale. Dal 28 giugno ad oggi ne ho catalogati 1187, per un totale di 55 pagine. Con questo ritmo credo di terminare il lavoro a febbraio 2014. E, forse, potrò mettere la biblioteca in rete. Vedremo!

giovedì 25 luglio 2013

E’ morto il mio amico Mario Nati (“Marione”!)


24 luglio 2013, nelle prime ore del mattino, al termine di una passeggiata insieme alla moglie nell’ombrosa strada di Sasso Pisano, è morto fulmineamente il mio amico Mario Nati, fu Agostino, di anni 67. Mario, soprannominato “Marione” per la sua corporatura massiccia, era da sempre uno sportivo, non un “tifoso” (anche se il suo amore per la Juventus era immenso), ma un praticante. Da giovane calciatore, poi allenatore, poi ciclista, poi podista, poi marciatore e camminatore…ci incontravamo abbastanza di frequente sulle strade intorno a Castelnuovo, incontri rapidi, perché il suo passo era assai più veloce del mio, ma tuttavia trovavamo il tempo per scambiarci il saluto e qualche informazione. Una delle ultime volte, qualche settimana fa, lo vedemmo da lontano con sua moglie, sembrava che spingessero il passeggino di un bimbo piccino e commentammo: “Ma chi spinge Mario? Il suo nipote è grande…”. La sorpresa fu presto svelata: dentro il passeggino avevano il loro cane! Ma, Mario? Che fate? E’ stanco o l’ha pinzato una vipera? No, non ha niente, ci alleniamo perché tra qualche giorno andremo a fare una camminata nel Parco della Pace tra Serbia e Croazia e lo porteremo con noi! Lui e la moglie hanno sempre amato gli animali e la loro casa è stata abitata da cani e da gatti, forse anche da pappagalli, criceti ecc. ecc. Anzi, posso affermare che eravamo diventati “parenti” in quanto il mio cane Otto innamoratissimo di una delle sua cagnette ungheresi ci s’era unito in matrimonio mettendo al mondo cinque deliziosi cagnolini! Tutti felicemente sistemati presso amici. Lì per lì Mario non c’era rimasto bene. Desiderava una discendenza più nobile che un incrocio con un bastardino, anche se il bastardino era il cane più bello del mondo! Ma ci facemmo tante risate. Conoscevo Mario da quasi mezzo secolo. Anzi, conoscevo sua sorella e i suoi genitori, e ricordo bene di essere andato, nel 1975, al funerale del suo babbo, Gosto, che allora abitava in un appartamento soprastante l’Albergo La Perla. Ciò vuol rimarcare la nostra antica amicizia. Poi siamo stati compagni nel Partito Comunista Italiano e nella Cgil-Fidae, poi Fnle, nella Fabbrica di Larderello. Era un collaboratore del giornalino mensile, curando specialmente i commenti e le riflessioni sugli avvenimenti internazionali e dell’America Latina, come il Cile, la Bolivia, Cuba…lo affascinavano le figure dei grandi rivoluzionari moderni. Dopo che io lasciai gli incarichi sindacali (1984) per “incompatibilità” con nuovi incarichi amministrativi nel Consiglio comunale di Castelnuovo, Mario entrò a far parte del Direttivo della Fnle-Cgil. Gli anni successivi al 1989 non valgono più per il ricordo. Mario era una persona allegra, scherzosa, chiacchierona…il suo impegno nel sociale lo trasfondeva come volontario della Confraternita di Misericordia, della quale era un membro attivo. Era anche un bell’uomo, amante dei viaggi, delle vacanze in Grecia, e a tal proposito “invidiava” moltissimo le mie magliette estive, tutte provenienti da paesi lontani, sia dell’Asia, che dell’Africa, o delle Americhe, anche se lo tranquillizzavo dicendogli,“Mario, queste me le ha portate mia figlia di regalo!” Tifosissimo della Juventus riuscì a portarmi per due volte a vederla giocare, una volta a Torino e un’altra a Basilea! Giorni indimenticabili. Insomma Mario era un personaggio del nostro piccolo paese autoctono, che mancherà moltissimo a tutti. Stamani sono andato a rendergli l’ultimo saluto nella Chiesina di San Rocco, prima del suo trasferimento a Siena per la cremazione; generalmente non voglio vedere i morti, preferisco ricordarli da vivi, ma per Mario ho fatto una eccezione: sapevo che non mi avrebbe impressionato, la sua morte era stata velocissima, senza soffrimento, ed infatti il suo volto era quello di sempre, disteso, quasi sorridente. Non so bene se fosse religioso, cattolico o no perché la Chiesina di San Rocco viene adibita dalla Misericordia all’ospitalità, in taluni casi, ma  mi ha fatto riflettere la simmetria della bara rispetto al grande quadro del Daddi appeso alle sue spalle: la purificazione di Maria a quaranta giorni dalla nascita del figlio, come prescriveva la legge di Mosè, con la presentazione di Gesù a Simeone nel Tempio. In tale occasione venivano accese sette candele. Ho pensato alla morte come ad un passaggio ed a una purificazione, non al Nulla. Forse anche la nostra anima sarà accolta con gioia, così com’è, in un’altra dimensione, a noi imperscrutabile, in una eternità ancora ricca d’incontri, di passioni  e amore. Dunque, arrivederci Mario!    

sabato 13 luglio 2013

Resistenza...?
Forse era meglio lasciarlo cancellato dal vento
che non dai nuovi barbari.



martedì 9 luglio 2013

Da l’Unità, 21 settembre 1973.

CASTELNUOVO VAL DI CECINA

TUTTO IN ALTO MARE
PER LA STATALE 439.

L’ANAS di Firenze non ha ancora ricevuto il decreto per l’inizio dei lavori.

“Castelnuovo V.d. C.

In data 7 giugno u.s. la direzione generale dell’ANAS assegnava alla ditta SALES di Livorno l’appalto dei lavori per la sistemazione della strada statale 439 nell’ambito del territorio comunale di Castelnuovo.
Sembrava un passo in avanti, anche se estremamente tardivo e incompleto, nella lunga e scandalosa storia di questa strada, arteria vitale per le comunicazioni nella Valdicecina e per il collegamento di questo comprensorio con tutta la Toscana.
Sembrava, ma non è stato così. A tutt’oggi, infatti, il compartimento ANAS di Firenze – competente nel caso specifico per i lavori – non ha ancora ricevuto il relativo decreto che consente la consegna dei lavori alla SALES.
Anni e anni di proteste, di manifestazioni popolari, con la partecipazione di tutta la popolazione della Valdicecina e degli enti locali interessati, hanno denunciato all’opinione pubblica lo stato di indicibile abbandono di questa strada, hanno denunciato la colpevole inerzia di quelle autorità che lasciano andare in malora  una delle tante strutture necessarie alla vita, all’economia del comprensorio. Ora, scandalo nello scandalo,  la “pratica” sparisce nel cassetto di qualche ufficio centrale o periferico che sia, e la lista delle inadempienze, delle promesse vane e degli imbrogli di governo ai danni della popolazione della Valdicecina ancora si allunga.
Tre mesi per “consegnare” un decreto di appalto. M – questo è ben più grave – anni ed anni per accorgersi finalmente che la strada statale 439 non è in condizioni di agibilità: è pericolosa, antieconomica per il suo tracciato, dissestata (e quindi anche causa di incidenti), incapace soprattutto di poter garantire i collegamenti necessari per la circolazione delle merci e dei prodotti agricoli, per lo spostamento dei cittadini.
La protesta della popolazione di Castelnuovo si inquadra in quella più generale per la rinascita e il “decollo” economico della Valdicecina, anzi individua nella sistemazione della strada un elemento propulsore per i nuovi insediamenti e per le nuove infrastrutture sociali. Da qui, la ferma denuncia del Comune della intollerabilità della situazione, con una richiesta pressante e decisa affinché finalmente si intervenga per dare immediatamente inizio all’appalto e, quindi, ai lavori!”

Ed oggi?...a 40 anni di distanza dall’inizio di una modesta opera di miglioramento della vecchia Statale 439 (oggi Strada Regionale 439), cosa accade alla “Variante a monte di Castelnuovo di Val di Cecina”, lunga 2,2 km, progettata  dal 1987, per impedire che il traffico pesante attraversi il Centro abitato di Castelnuovo di Val di Cecina? Dopo 19 ANNI di GESTAZIONE, l’appalto dei lavori per la realizzazione dei 2, 2 Km della “variante” e l’inizio degli stessi, avvenne nell’anno 2007. Tali lavori si potevano praticamente considerare ultimati nel 2013, avendo realizzando in tal modo UN PRIMATO DI VELOCITA’ DIFFICILMENTE EGUAGLIABILE con l’avanzamento degli stessi  di circa 300 METRI OGNI ANNO. Tuttavia anche per quest’anno non si parla più di tagliare il nastro dell’inaugurazione…e qualche iniziativa di protesta (niente di paragonabile al 1973, dio ci scampi!) ha interessato l’Amministrazione Comunale e le forze politiche locali. Sembra che siano in atto movimenti franosi sul suo tracciato. Sembra…ma sarà proprio così? Perciò stasera sono andato a farci una passeggiata munito della macchina fotografica. La situazione m’è apparsa molto grave. Vedere per credere. 








lunedì 1 luglio 2013



FESTA PARTIGIANA A CASTELNUOVO DI VAL DI CECINA (PI)
29 e 30 GIUGNO 2013. Alla Pagoda, Località Doccioli.

Credo sia stato il primo incontro tra alcune strutture territoriali dell’ANPI, al di fuori di eventi commemorativi o celebrativi, quali, ad esempio, il 13 giugno a Massa Marittima, il 14 giugno a Castelnuovo, il 26 giugno a Guardistallo e  una domenica di luglio al “Capanno” dei partigiani sul monte Carlina.
Vi hanno partecipato le ANPI di Volterra, Cecina, Pomarance, Castelnuovo, Livorno, Massa Marittima, Rosignano, Monterotondo Marittimo, Montieri, Colle di Val d’Elsa. Presenti i sindaci dei Comuni di Pomarance e Castelnuovo che hanno aperto e chiuso i lavori dell’incontro di domenica 30 giugno, svoltosi all’aperto, sotto i castagni, e finalmente sotto un bel sole caldo che filtrava dalle foglie. Spirito di amicizia e voglia di fare. Impegni per il futuro, non soltanto in vista del 70° Anniversario delle stragi nazifasciste e della Liberazione dei nostri territori, ma per ravvivare e trasmettere la memoria della Resistenza e soprattutto la sua attualizzazione , sia a difesa della Costituzione e della sua applicazione, sia per intervenire, in quello spirito, sui complessi problemi sociali e politici ed economici del presente.
Alle 22 di sabato la Compagnia Teatrale Picc Nicc e il gruppo musicale Etruschi From Lakota ha messo in scena il dramma “Roccatederighi, una storia italiana”, imperniata sulla vicenda del campo di concentramento per ebrei allestito a Roccatederighi, sia per ripercorrere l’itinerario degli eccidi compiuti dai nazifascisti, con la diretta partecipazione del Capo della Provincia di Grosseto, Alceo Ercolani, sia per le pesanti  responsabilità del Vescovo di Grosseto Paolo Galeazzi nella concessione del Seminario Vescovile di Roccatederighi alla RSI e ai nazisti per l’internamento degli ebrei catturati nella provincia di Grosseto. Pubblico numeroso, moltissimi i giovani e buon successo.
Molti i tavoli presenti con materiale didattico, pubblicitario e documentario: ANPI, Emergency, Libera, Amiche di Mafalda, Tavolo della Pace…e centinaia di persone a pranzo e cena  preparati dall’impeccabile gruppo della Pagoda-Arci di Castelnuovo. Insomma un bel successo e una speranza.
Ho personalmente ritrovato tanti amici ed amiche ed attivato nuovi contatti.


Metto due sole immagini, per dimostrare che c’ero!